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It’s coming Wonderlab. La vittoria europea della Nazionale Italiana ha lapalissianamente insediato nel nostro ego la stroncatura del celebre Three Lions, brano pubblicato nel maggio 1996 da Baddiel, Skinner and the Lightning Seeds per celebrare la nazionale di calcio dell'Inghilterra, che ospitava quell’anno i campionati europei. Il rinnovato senso della vittoriosa patria va ad insidiarsi con il più ampio fremito di passione e dedizione che il popolo nutre nei confronti del calcio, sport maximo per eccellenza del nostro territorio.

Notte di sogni e di coppe dei Campioni, o quasi. Rimanendo in tema musicale e volendo parafrasare anche il celebre must di Antonello Venditti, autore dell’evergreen “Notte prima degli Esami”, calcio e passione si miscelano nell’abbraccio collettivo in cui i team di Wonderlab e Virvelle si sono riuniti per una nuova ed entusiasmante serata incentrata sullo sport, sul divertimento, sull’importanza del piacere di stare insieme.

La sceneggiatura della gara disputata presso la struttura sportiva F6 Sport and Wellness sarà tramandata agli annali per goffaggine e fiato corto dei partecipanti. Quattordici “calciatori” in campo ma rincalzi di lusso per la compagine Virvelle capitanata da Luca Senatore, sostenuta dai favori del pronostico e da un incessante supporto che proveniva dalle animate tribune. In compenso, il team Wonderlab può contare sul fuoriclasse Iannone, prestato dalla Salerno Guiscards, e su altre sei pedine che hanno provato a fare il possibile per limitare i danni. Ne è scaturita una gara accesa e combattuta, che ha premiato alla fine gli uomini dell’azienda diretta da Dario Guadagno per 4-3.

It's coming home, it's coming football's coming Wonderlab. Ma dietro l’aspetto puramente effimero e superfluo di una gara disputata tra amici, si cela il vero senso di una kermesse organizzata con un fine specifico. Avanza, su questa tesi, il concetto di Welfare Aziendale: un tema mai banale, di cui le due aziende salernitane provano – da sempre – a trarre tutti i benefici del caso. Anche una semplice partita di calcetto, se accompagnata da sportività, sano agonismo e reciproco rispetto, può rappresentare un’attività di piacevole collaborazione collettiva.

La collaborazione non è solo in azienda, ma insita nell'uomo. Il successo di un team non dipende dalle caratteristiche dei singoli, ma dal tipo di collaborazioni e interazioni che si creano tra loro. Il team perfetto è quello che ha la più alta capacità di collaborare, in cui le persone comunicano tra loro e si ascoltano, mostrano empatia reciproca e condividono le conoscenze ed emozioni per raggiungere obiettivi comuni. E Wonderlab e Virvelle, alla luce delle iniziative promosse che vanno a caratterizzare lo status operativo di dipendenti e collaboratori, rappresentano due realtà che fanno del Welfare Aziendale una vera e propria cultura identitaria.

 

Tra i migliori allenatori al mondo, ma anche tra i massimi esperti di leadership e collaborazione sportiva, Julio Velasco ha insegnato ai propri giocatori che la collaborazione non è solo un precetto morale, ma è parte integrante del gioco stesso. Le celebri parole dell’ex allenatore della Nazionale Italiana di Volley possono considerarsi la chiosa più degna: “Così come nel volley i compagni fanno copertura al giocatore che schiaccia, anche in azienda bisogna stabilire in cosa consiste concretamente la collaborazione. Questa non può dipendere dalla loro buona volontà o dai rapporti umani che ci sono tra di loro, ma bisogna fare in modo che sia parte del lavoro di ciascuno”.

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