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Wonderlab è tra i partner di “A braccia aperte. Una scuola che accoglie il territorio”, progetto con capofila Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, finanziato dall’Unione europea - Next Generation EU- PNRR M5C3 - Investimento 1.3 - Interventi socioeducativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore. Il progetto vuole combattere la povertà educativa e prevenire fenomeni di abbandono scolastico e disagio nei minori in fascia 5-10 anni, attraverso la realizzazione di percorsi formativi inclusivi, multidisciplinari e innovativi.

“Il mio amico Robot”, percorso di robotica educativa e coding è il titolo dell’attività ideata da Wonderlab e curata dalla dottoressa Fortuna Notaro nell’ambito di questo progetto e che coinvolge i bambini delle classi 3° e 4° della scuola primaria San Tommaso d'Aquino di Salerno.

L’obiettivo è educare gli alunni al pensiero computazionale insegnando loro a pensare in maniera algoritmica, trovando e sviluppando una soluzione a problemi anche complessi, applicando la logica e il gioco, ragionando, a blocchi, sulla strategia migliore per arrivare alla soluzione.

A tal fine, ogni classe è stata suddivisa in 4 gruppi da circa 5 studenti ciascuno. Le attività sono incentrate sulla robotica educativa e sullo sviluppo e l'utilizzo di ambienti di apprendimento basati su tecnologie robotiche. Lo strumento utilizzato per implementare tali tecniche è mBot, un robot facile da montare, ideale perché i bambini inizino a fare esperienza con la programmazione grafica, l’elettronica e la robotica.

Nel corso degli appuntamenti particolare attenzione sarà posta sull’utilizzo di Scratch, ambiente di programmazione con un linguaggio di programmazione di tipo grafico e di Blox, sviluppato da Wonderlab, un ambiente di programmazione visuale che consente di apprendere le basi della programmazione facilmente.

La didattica utilizzata in aula è quella costruttivista, ovvero dell’imparare facendo e sperimentando. Infatti, provando e riprovando, gli studenti possono rendersi conto degli errori, ragionando, insieme all’esperto e al tutor, per poterli correggere.

Il potenziamento della dimensione interattiva e dell’autostima dei bambini e dei ragazzi, lo sviluppo della capacità di collaborazione e di lavoro di gruppo e di una più ampia conoscenza della tecnologia e della scienza sono alcuni tra i risultati attesi dall’attività progettuale.

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